Spazio del Corpo 

Corpo dello Spazio

Spazio del corpo - Corpo dello spazio


11 - 30 novembre 2023

Fondazione Marchesani

Atelier di Disegno e Pittura della Fondazione Martin Egge Onlus

Alessandro Cipriano, Amos Bompieri, Lorenzo Praitano, Mattia Dian, Mattia Marchiori

A cura di Cristiano Vettore e Chiara Mangiarotti

Progetto finanziato da Fondazione di Venezia  | Bando Cultura 2023

La mostra raccoglie alcuni dei lavori che sono stati prodotti dall’Atelier di Disegno e Pittura della Fondazione Martin Egge Onlus nell’arco degli ultimi cinque anni, a partire dal 2018, e nasce dall’incontro con Armanda Marchesani che ha generosamente accolto la nostra proposta di collaborazione con la Fondazione che dirige che ha come mission la valorizzazione dell’arte come forma di comunicazione e di inclusione sociale, offrendo uno spazio ad artisti che non trovano collocazione nei canali tradizionali e istituzionali.

Spazio del corpo / Corpo dello spazio  è il filo conduttore che dà il titolo alla mostra e ai workshop intorno a cui si articola l’intero progetto.

All’orizzonte del lavoro svolto negli atelier della Fondazione Martin Egge Onlus c’è il corpo nel suo farsi e la sua relazione con lo spazio. 

Avere un corpo, averne l’immagine, infatti non è qualcosa che va da sé. Per i nostri giovani artisti il corpo si genera innanzitutto attraverso il doppio che costituisce un bordo per il corpo, gli conferisce un limite. 

Il doppio è pacificante, ma ha bisogno di essere sviluppato artisticamente per non diventare pura ripetizione. 

Come le raffigurazioni di animali nate per illustrare il libro di filastrocche di Alessandra Pelizzari S.O.S. Venezia e la sua laguna!, gli animali mitologici del progetto Le pietre parlanti di Venezia, le grandi tele rappresentanti supereroi che hanno dato il via al progetto Turn the Pain into Power, per arrivare agli autoritratti, rappresentazioni a partire dal proprio corpo dell’invenzione che ognuno di loro ha trovato per trasformare la paura in forza, in un “superpotere”. 

Lo svolgimento di tutti questi lavori presenti nella mostra si è caratterizzato sia per l’affiancamento costante ai ragazzi durante gli atelier degli operatori come “doppi regolati”, sia dall’incontro con l’altro, nei momenti di uscita all’esterno e di atelier inclusivi che si sono svolti presso il Museo di Palazzo Grimani con il coinvolgimento di una classe del Liceo Artistico Marco Polo. 

Farsi un corpo implica anche la trasformazione dello spazio e della sua percezione e la possibilità di un dialogo con lo spazio che ci circonda e che accoglie i nostri corpi, offrendo loro un ambiente da abitare, permettendo loro di ripararsi, esporsi, muoversi e incontrarsi.

Leggi i testi del catalogo della mostra:

Chiara Mangiarotti

Presidente della Fondazione Martin Egge Onlus, psicologa e psicoanalista


La mostra raccoglie i lavori, una quarantina, che sono stati prodotti dall’Atelier di Disegno e Pittura della Fondazione Martin Egge Onlus nell’arco degli ultimi anni, a partire dal 2019, e nasce dall’incontro con Armanda Marchesani che ha generosamente accolto la nostra proposta di collaborazione con la Fondazione che dirige. 

Lo spazio del corpo/ il corpo dello spazio è il filo conduttore che dà il titolo alla mostra e che ci ha guidati nel suo allestimento.

All’orizzonte del lavoro svolto negli atelier della Fondazione Martin Egge Onlus c’è il corpo nel suo farsi e la sua relazione con lo spazio. Avere un corpo, averne l’immagine, non è qualcosa che vada da sé per i nostri giovani artisti. 

Abbiamo la presunzione di affermare che farsi un corpo può essere uno degli “effetti collaterali” dei nostri atelier.  (continua...) 




Cristiano Vettore

Direttore artistico dell’Atelier di Disegno e Pittura della Fondazione Martin Egge Onlus,  artista visivo e docente


Nel corso della sua storia millenaria l’uomo ha sempre risposto all’esigenza insita nel suo essere di porre dei limiti, circoscrivere lo spazio, creare ambiti di demarcazione per distinguere le diverse componenti della realtà. 

La nostra percezione tende a chiudere figure aperte, separa la figura dallo sfondo, stabilisce, allo stesso modo, una relazione tra soggetto e oggetto.

L’essere umano nel suo percorso di soggettivazione, ha operato una distinzione ed una separazione dall’altro, grazie alla percezione dei propri confini, dei propri “bordi corporei” che entrano in contatto e consentono di confrontarsi con l‘Altro da sé. 

Attraverso il nostro corpo percepiamo quali sono le coordinate, le direzioni, le dimensioni e l’ordine dello spazio che ci circonda e ciò ci induce ad affermare che  (continua...)



Emilia Cece

Psichiatra e psicoanalista


L’esperienza corporea caratterizza l’immaturità del cucciolo dell’uomo venuto al mondo, la fragilità che segna il distacco dalla natura rispetto a quello di altre specie con ciò che lega origine e separazione, è confine che traccia il distacco dal corpo materno come un salto nella vita, passaggio dall’interno all’esterno del corpo dell’altro, dal buio alla luce. 

Questo passaggio, che si accompagna a non poche difficoltà, può condurre ad una prima intuizione: l’essere in parte corpo ed in parte no, l’essere parte di un corpo estraneo, l’essere effetto di una operazione di estrazione dal corpo dell’Altro e soggettivarlo nell’ assunzione di una responsabilità che ne consegue.

In sintesi, l’esperienza del corpo è collegata all’esperienza della perdita, costitutiva, plasmatica, come trasformazione costante ed estraniante che abbiglia il corso della vita ed ogni epoca della vita.  (continua...)


11 novembre 2023

L'inaugurazione 

11 - 30 novembre 2023

La mostra

11 - 30 novembre 2023

Eventi collaterali