Le Metamorfosi a Palazzo Grimani

All’interno del percorso de “Le pietre parlanti di Venezia”, tra il 2020 e il 2022 abbiamo intrapreso una collaborazione con il Museo di Palazzo Grimani di Venezia che sfocerà nel 2025 in un progetto editoriale. Dopo averlo visitato più volte ed essere stati ospitati nelle sue stanze per svolgere alcuni Atelier “speciali” di Disegno e Pittura, Valeria Finocchi, Direttrice del Museo, ci ha proposto di concentrarci su tre percorsi tematici riguardanti altrettante opere particolarmente care ai ragazzi e di reinterpretarle in maniera libera e fantasiosa, ciascuno con il proprio stile.

La prima opera di Palazzo Grimani su cui ci siamo concentrati è stata “La salamandra”, bassorilievo risalente agli Anni ‘30 del Cinquecento, ma miracolosamente rinvenuto all’interno di una parete soltanto nel 2021, nel corso dei lavori per il ripristino della spazialità cinquecentesca della “Sala di Psiche”. 

Il secondo percorso su cui ci siamo concentrati all’interno di Palazzo Grimani riguarda il Camerino dedicato alla ninfa Callisto, decorato nel 1537 con gli stucchi di Giovanni da Udine, il cui racconto ci rinvia alle Metamorfosi di Ovidio.  La narrazione si snoda attraverso cinque riquadri a fondo oro, a partire dal primo, sulla parete di fronte alle finestre, dove la ninfa addormentata viene amata da Giove, fino all’epilogo, al centro del soffitto, in cui Callisto e il figlio Arcade vengono tramutati in costellazioni. Alcuni specchietti tondi incastonati negli stucchi impreziosiscono la composizione e, in accordo con la storia narrata, richiamano le stelle del firmamento.

Il terzo percorso da noi trattato all’interno delle sale di Palazzo Grimani è una scultura divenuta un po’ il simbolo della Tribuna del Museo: il “Ratto di Ganimede”, una replica romana della fine del II secolo d.C. tratta da un modello tardo ellenistico.

Le opere

Gli incontri