Giancarla e Guido
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"C’è una canzone che nostro figlio autistico, Emiliano, ama molto e anche noi con lui. Questa canzone ad un certo punto dice che non si sarà mai ringraziato abbastanza chi ci ha insegnato qualcosa che risplende dentro di noi.
Trovo bellissima questa immagine, questa idea che un insegnamento ricevuto possa risplendere dentro la persona che lo ha accolto. Si tratta di un insegnamento autentico, che passa e anziché depositarsi in un cassetto, in un angolo della memoria, si diffonde, si espande, dilaga in tutto il nostro essere, brilla, contagia chi ci sta intorno. E’ molto più di un insegnamento impartito da una cattedra, è un insegnamento che ci rende migliori, ci fa stare meglio e amare di più noi stessi, la vita, gli altri e soprattutto i nostri figli imperfetti.
Dopo aver visto specialisti bravissimi a “pontificare” da dietro una scrivania, ma incapaci di relazionarsi e mettersi in gioco con nostro figlio, per noi sono indimenticabili le scene in cui Martin si lascia toccare, abbracciare, osservare in modo ravvicinato da punti di vista diversi come solo i ragazzi autistici sanno fare; e poi vedere Emiliano che con movimenti anche bruschi martella la testa di Martin come se fosse un’anguria e questi si lascia coinvolgere, sta al gioco e si rivolge a Emiliano con parole semplici e “calde” cercando di dare un senso a tutto questo …. e dignità a chi lo fa. Non si trattava di una visita, ma di un “incontro”, o forse era una visita che Martin sapeva trasformare in un incontro “governato” dalla fiducia.
Martin sapeva tradurre le sue grandi competenze scientifiche in comportamenti che erano un “ponte” col mondo misterioso dei ragazzi autistici, un ponte che gli permetteva di avvicinare e accogliere chi appariva lontano, mentre a noi genitori riusciva a far cogliere angolazioni, sfumature, colori dei nostri figli a noi sconosciute.
Per noi si è trattato della lezione di un grande maestro, per nostro figlio e per gli altri ospiti dell’Antenna, è stato l’incontro con un grande amico capace di trasformare dolore e diversità in ricchezza. Ricchezza capace di contagiare, di risplendere.
Carissimo Martin, non ti potremo mai ringraziare abbastanza."