Giancarla e Guido (2)

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"Lei non può immaginare quanto l’incontro con Martin e l’Antenna siano stati importanti per noi.

Credo che questo incontro abbia “salvato” la nostra famiglia, letteralmente.

Le parole raccontate alla cerimonia di saluto a Martin non sono nostre, non ci siamo inventati niente: si è solo raccontato quello che suo marito ci ha mostrato, quello che ha “seminato”. Sa, per noi non c’è gesto più elevato di mettersi in gioco con vite che apparentemente sono inutili e non hanno senso. Martin ha fatto questo per una vita: ci ha procurato non solo sollievo ma persino gioia con quel suo modo così lieve, leggero, ironico, efficace, deciso, sereno.

Nella mia immaginazione Martin è un personaggio dei quadri di Chagall: un omino volante capace di cogliere il senso profondo di vita ai margini e di elevarla al di sopra dello squallore legato alla paura della diversità; vite semplici, ma “fantastiche”, umili e coraggiose.

Mi piaceva molto vedere Martin interagire con Emiliano: osservandolo mi sembrava ci volesse dire che è possibile amarlo così com’è, scavalcando ogni ambivalenza. E’ come se ci avesse dimostrato l’esistenza vera di una libertà intima, interiore e mentale al di sopra della malattia che mi fa pensare che Emiliano ha un suo modo di stare al mondo. Pianto. Martin è stato un maestro per noi e un grande amico per Emiliano.

Naturalmente della nostra testimonianza può fare l’uso che desidera.

Volevamo dirle che non sarà la sola a portare avanti i valori in cui credeva Martin: Sono sicura che saremo in molti e che il vento porterà i “semi” molto lontano.

Un abbraccio davvero cordiale

Grazie"