Risposta al post su FB di Gianluca Nicoletti visibile su www.pernoiautistici.com
Gentile Signor Nicoletti, l’autore del libro La cura del bambino autistico, il Dott. Martin Egge, non é purtroppo più tra noi per poterLe rispondere. In quanto erede dei diritti del libro e presidente della Fondazione Martin Egge Onlus, lo farò io. Mi trovo inoltre ad essere tra i responsabili che hanno consigliato questo testo alla psicologa allieva dell’Istituto freudiano per la clinica, la terapia e la scienza dove insegno, e sono dunque, a Suo parere, passibile di arresto.
Sono d’accordo con Lei che un soggetto autistico non può trarre giovamento da un trattamento psicoanalitico “classico” e difatti né il Dott. Egge lo applicava, né i colleghi lacaniani che lavorano con autistici, in istituzione o singolarmente, lo fanno. Da Freud e da Lacan abbiamo imparato però una cosa fondamentale: mettere il soggetto al centro del trattamento, farci insegnare da lui. E i soggetti autistici ce lo confermano: valga per tutti Donna Williams quando afferma di volere una guida che la segua.
Tutto questo il Dott. Martin Egge lo spiega chiaramente nel suo libro, illustrando con i particolari di una clinica viva il lavoro all’Antenna 112, l’Istituzione da lui fondata a Venezia. Per apprezzare il suo modo di lavorare, meglio di qualsiasi altra cosa, valgono le testimonianze dei genitori che lo hanno conosciuto e che hanno visto nei loro figli risultati del trattamento applicato all’Antenna 112. Le può trovare sul nostro sito: www.fondazionemartineggeonlus.org
Solo il rispetto della diversità può permettere ad ogni bambino e ad ogni ragazzo di elaborare un percorso a sua misura. Solo una pluralità di approcci e di interlocutori differenziati può permettere la realizzazione di un progetto particolare per ogni soggetto in modo da individuare per ognuno i suoi “punti di forza”, come li chiama Temple Grandin. Essi ci offrono un aggancio per un approccio non invasivo con il soggetto autistico, come dimostra ad esempio l’Affinity Therapy inventata da Ron Suskind per seguire la passione del figlio e su cui l’Università di Rennes ha organizzato un importante convegno nel marzo scorso. O come dimostrano i risultati stupefacenti che si possono ottenere seguendo l’inclinazione per l’arte di molti soggetti autistici.
Apprezzo la Sua disponibilità a farsi spiegare, lo farò volentieri invitandoLa ad un incontro non appena ce ne sarà l’occasione.
Con i più cordiali saluti
Chiara Mangiarotti
Presidente della Fondazione Martin Egge Onlus