Condividiamo la necessità di riaprire un dibattito sulle
Linee guida per l’autismo proposto dall’Istituto di
Ortofonologia attraverso questa petizione che sottoscriviamo.
Il 26 gennaio (2012) sono state presentate a Roma dall’Istituto
Superiore di Sanità le linee guida per l’autismo che
raccomandano alle Regioni, come unico strumento terapeutico,
l’adozione della tecnica neo-comportamentale ABA (Applaied
Behaviour Analysis) derivata dal metodo Lovaas.
Nella metodologia utilizzata dal panel sono stati presi in
considerazione unicamente gli studi appartenenti all’ambito
neo-comportamentale a favore del metodo ABA, soprattutto in
Scozia e negli Stati Uniti, escludendo tutta la bibliografia
riguardante approcci diversi sia delle stesse nazioni che di
altre. Sono state, quindi, escluse tutte le esperienze cliniche
italiane ed estere che si rivolgono all’individuo nella sua
complessità e che utilizzano metodologie diverse per validare i
propri studi. Da ciò deriva, ovviamente, il fatto che in ambito
clinico si imporrà l’attuazione di una sola linea di trattamento
senza possibilità di scelta né da parte del paziente, né
dell’operatore. Tale posizione unilaterale, totalmente carente
sia sul piano scientifico che su quello clinico, non appare
adeguata ad affrontare un problema complesso come quello
rappresentato dall’autismo e non tiene conto della pluralità che
anima lo scenario culturale. Appare irrispettoso, oltre che
scorretto, escludere dal dibattito tutti gli approcci diversi da
quello neo-comportamentale, definendo scientifico il solo metodo
preso in esame perché utilizza strumenti di tipo quantitativo e
parcellizzato che consentono più facili catalogazioni.
Senza entrare nel merito delle carenze riscontrabili nella
metodologia utilizzata e apprezzando comunque l’intento di fare
un po’ di luce su una situazione clinica tanto discussa, è
doveroso riaprire il dibattito per
includere i recenti risultati della ricerca nell’ambito della
psicologia dell’età evolutiva che pongono l’affettività alla
base dello sviluppo cognitivo e per consentire a tutte le
autorevoli voci scientifiche italiane di esprimere la propria
posizione teorica e clinica in materia di autismo. E’ inoltre
fondamentale affrontare e non eludere il problema della diagnosi
per poter accertare la reale
presenza del disturbo, le sue diverse manifestazioni e la
gravità della sintomatologia all’interno della disomogenea
categoria dei disturbi dello spettro autistico. Ciò al fine di
identificare l’intervento più proficuo in base alle potenzialità
del singolo bambino e non agli strumenti dell’operatore e per
definire realmente l’efficacia della terapia, tenuto conto che
modalità diagnostiche non omogenee non consentono conclusioni
scientifiche adeguate. Se non si apre un dibattito che favorisca
un confronto tra i vari approcci teorico-clinici, si assisterà
all’esercizio di un monopolio che minerà alla base la libertà
dell’operatore di scegliere la cura in base al proprio
orientamento e alla gravità del disturbo, e quella del paziente
di condividere il progetto terapeutico.
In riferimento a tutto ciò, viste le dichiarazioni rilasciate da
molti esponenti del mondo scientifico e in considerazione di
tutti gli anni che la nostra formazione, sia pur nella sua
diversità, ha richiesto, abbiamo deciso di non far passare
inosservato tale avvenimento e di chiedere lo stesso rispetto
per tutte le altre
linee di pensiero che tanto hanno contribuito all’evoluzione di
costrutti teorici e al raggiungimento di risultati clinici.
Tale unità di intenti, che sappia andare oltre la singola
specificità per garantire un approccio completo all’individuo,
si rende necessaria in questo momento storico non solo per
l’autismo ma anche per tante diverse patologie che si
troverebbero ad essere affrontate con la stessa unica tecnica
validata con la
medesima modalità.
Per avviare il procedimento di riapertura delle linee guida si
richiedono, dunque, i consensi di tutti coloro che, pur nella
specificità della propria formazione, riconoscono la centralità
degli affetti, delle emozioni e della relazione nello sviluppo e
nella strutturazione di una patologia tanto complessa.
Per aderire alla petizione compila il form sul sito
www.ortofonologia.it oppure invia un’email all’indirizzo
ufficiostampa@ortofonologia.org.